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SABBIATRICI - STAMPO

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Da
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Lo stampo è una matrice
che viene appositamente progettata come utensile in
alcuni processi di produzione industriale come lo
stampaggio, la pressofusione, l'imbutitura, la
schiumatura o la sinterizzazione: serve a dare la forma
intermedia o finale al pezzo o materiale da lavorare.
A seconda del diverso tipo di lavorazione cambiano le
caratteristiche e la tecnologia dello stampo.
Componenti generiche
Uno stampo è solitamente composto da due o più semigusci,
che vanno a delimitare un'area di spazio con la sagoma
del pezzo da ottenere. Gli stampi di produzione sono
solitamente in acciaio bonificato (un processo termico
per migliorarne le caratteristiche) o temprato, ma per
particolari lavorazioni si usano anche stampi in
alluminio o legno. Stampi di materiali meno resistenti,
come gesso, silicone o resina vengono usati per la
produzione di piccole serie per la prototipazione rapida.
La vita utile di uno stampo può andare da pochi pezzi, o
anche di uno solo, a centinaia di migliaia di esemplari.
Gli stampi medi e grandi sono spesso costruiti per
fresatura, mentre per esemplari particolarmente piccoli,
con finiture complesse o per precisioni elevatissime,
nell'ordine di pochi centesimi di millimetro, si usano
processi ad alta tecnologia come l'elettroerosione o la
fotoincisione.
Lo stampo deve essere in genere progettato senza cavità
che possano limitare l'estrazione del pezzo: in
particolare vanno evitati i sottosquadra, cioè angoli di
90° o più, che di fatto rendono l'elemento stampato
indivisibile dallo stampo.
Nella progettazione di uno stampo bisogna prestare
particolare cura agli angoli di sformo: dato che la
creazione di pareti perfettamente in asse con il
movimento di estrazione potrebbe dare problemi nella
rimozione dei pezzi finiti, le pareti non devono mai
essere progettate verticali, ma devono avere una leggera
inclinazione (1 o 2 gradi) verso l'esterno. Per
esemplificare, un cilindro andrebbe trasformato in un
tronco di cono per poter essere estratto senza problemi.
Gli stampi, in particolare quelli per le plastiche,
possono essere riscaldati o meno: gli stampi riscaldati
sono più costosi ma permettono un flusso migliore del
materiale liquido nelle cavità, grazie alla viscosità
ridotta. All'occorrenza possono anche essere raffreddati,
nel caso sia necessario estrarre i pezzi rapidamente o
non sia possibile avere una catena di produzione a
carosello che sfrutti diversi elementi per rendere
continua la produzione senza forzarne i tempi. Un
raffreddamento troppo rapido dello stampo o un
riscaldamento insufficiente possono condurre, nella
lavorazione delle plastiche, a pezzi con parti mancanti
o a rotture. Inoltre con il raffreddamento va previsto
un ritiro del materiale, che può condurre alla rottura
del pezzo.
Oltre ad avere dei canali di colata o di iniezione (dove
il materiale entra nello stampo), lo stampo deve avere
delle materozze (che portano il materiale alla cavità),
e degli sfoghi per consentire l'uscita dell'aria.
Per stampi particolarmente complessi si possono usare
elementi mobili detti spine, che si ritraggono
automaticamente all'apertura dei gusci, permettendo la
creazione di cavità altrimenti impossibili.
Gli stampi sono oggetti costosi, che richiedono una
accurata progettazione e manutenzione, e anche settimane
di lavoro per la loro costruzione. Sono strettamente
vincolati al tipo di materiale per cui verranno usati,
dalla cui viscosità, temperatura e caratteristiche
dipendono numerose variabili.
Metalli
Lamiere
Nello stampaggio di lamiera lo stampo è costituito da un
blocco d'acciaio, suddiviso in un guscio femmina e da un
altro maschio (controstampo) collocati nella pressa, uno
sulla base e l'altro sulla parte mobile della macchina
utensile, che deformano il materiale fino ad ottenere
anche con passaggi successivi (e con stampi via via
leggermente diversi) la forma finale del pezzo
industriale. Questo processo è noto come imbutitura. Si
tratta di un'operazione molto difficile, che deve essere
suddivisa in numerosi passaggi per evitare che le
lamiere vengano stirate eccessivamente e quindi possano
strapparsi o riportare assottigliamenti non uniformi.
Per la costruzione di pezzi per il mercato
automobilistico si usano stampi di grosse dimensioni,
che spesso includono bordature studiate per la
punzonatura delle parti da rimuovere (la cava del
finestrino, ad esempio). La lavorazione delle lamiere
viene spesso effettuata in modo da dare loro una
struttura portante, con delle nervature e delle pieghe
curve che danno solidità al pezzo. Oggi è possibile
ottenere processi di lavorazione totalmente
automatizzati.
Colate
Gli stampi da colata sono molto semplici, necessitando
solo di alta resistenza alle temperature, di un canale
di ingresso del materiale e di uno per la fuoriuscita
dell'aria. Si usano per la produzione di pezzi in ferro,
per la realizzazione di lingotti e di elementi grezzi
per lavorazioni successive.
Pressofusioni
Per lavorazioni di elementi in metallo non ferroso e a
geometria piena si possono creare degli stampi in grado
di sostenere pressioni elevate. Il metallo liquido viene
iniettato nello stampo e grazie alla pressione (fino a
100 megapascal) va a riempire tutte le cavità, con il
risultato di ottenere una struttura più compatta e
uniforme rispetto a quelle da colata. Generalmente si
realizzano pezzi in alluminio da 0,05 a 50 kg di massa,
ma sono possibili stampi anche di dimensioni maggiori e
molto costosi. Altri materiali hanno limiti inferiori.
Questo tipo di stampi richiede poca manutenzione e può
arrivare a produrre centinaia di pezzi l'ora. Stampi di
questo tipo arrivano a 150.000 pezzi prima di essere
rinnovati.
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