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SABBIATRICI - CARBONIO FIBRA

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Da
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Fibra di carbonio
Un tessuto costituito da
filamenti di carbonio intrecciati.La fibra di carbonio è
una struttura filiforme, molto sottile, realizzata in
carbonio con la quale si costruiscono una grande varietà
di materiali detti compositi in quanto le fibre sono "composte"
ovvero unite assieme ad una matrice, in genere di resina
(ma può essere in metallo o in plastica) la cui funzione
è quella di tenere in "posa" le fibre resistenti (affinché
mantengano la corretta orientazione nell'assorbire gli
sforzi), di proteggere le fibre ed inoltre di mantenere
la forma del manufatto composito. Per la realizzazione
di strutture in composito le fibre di carbonio vengono
dapprima intrecciate insieme a organizzare veri e propri
panni in tessuto di carbonio e poi, una volta messi in
posa, vengono immersi nella matrice. Tra le sue
caratteristiche spiccano l'elevata resistenza meccanica,
la bassa densità, la capacità di isolamento termico,
resistenza a variazioni di temperatura e all'effetto di
agenti chimici, buone proprietà ignifughe. Di contro il
materiale risulta non omogeneo e presenta spesso una
spiccata anisotropia, ovvero le sue caratteristiche
meccaniche hanno una direzione privilegiata.
Storia
La prima fibra di carbonio ad alte prestazioni fu creata
dal Dr. Roger Bacon, fisico e scienziato dei materiali
presso il Parma Technical Center, Ohio, nel 1958. Il
materiale creato da Bacon consisteva principalmente in
sottili filamenti di grafite disposti in fogli o in
rotoli; i fogli si estendevano in modo continuo
sull'intera lunghezza del filamento di grafite. Dopo
avere sviluppato la fibra di carbonio, Bacon stimò il
costo della produzione di fibre ad alta prestazione a
"10 milioni di dollari per libbra". Il materiale creato
da Bacon rappresentò una scoperta di notevole rilievo a
quell'epoca, e gli scienziati e gli industriali furono
determinati nel trovare una metodica produttiva
efficiente e meno costosa.
Il 14 gennaio 1969 la Carr Reinforcements produsse il
primo tessuto in fibra di carbonio esistente al mondo.
Sintesi
Un metodo comune per
ottenere i filamenti di carbonio consiste
nell'ossidazione e pirolisi termica del
poliacrilonitrile (PAN), un polimero a base di
acrilonitrile utilizzato anche per la produzione di
materie plastiche. Il PAN viene riscaldato
approssimativamente alla temperatura di 300 °C in
presenza di aria, con il risultato di ottenere
l'ossidazione e la rottura di molti legami idrogeno
instauratisi tra le lunghe catene polimeriche. Il
prodotto dell'ossidazione viene quindi posto in una
fornace e riscaldato a circa 2000 °C in atmosfera di gas
inerte, come quella di argon, ottenendosi in tal modo un
cambiamento radicale della struttura molecolare con
formazione di grafite. Effettuando il processo di
riscaldamento nelle corrette condizioni richieste, si ha
la condensazione delle catene polimeriche con produzione
di ristretti fogli di grafene che eventualmente possono
fondersi generando un singolo filamento. Il risultato
finale consiste solitamente nell'ottenimento di un
materiale con contenuto in carbonio variabile tra il
93-95%. Fibre di qualità inferiore possono essere
prodotte utilizzando pece o rayon quali precursori in
sostituzione del PAN. Le proprietà meccaniche della
fibra di carbonio possono essere ulteriormente
migliorate sfruttando opportuni trattamenti termici.
Riscaldando nell'intervallo di 1500-2000 °C (carbonizzazione)
si ottiene un materiale con il più alto carico di
rottura (5650 MPa), mentre la fibra di carbonio
riscaldata a 2500-3000 °C (grafitizzazione) mostra un
modulo di elasticità superiore (531 GPa).
Struttura e proprietà
Un filamento di carbonio
del diametro di 6 μm (che si estende da sinistra in
basso a destra in alto) a confronto con un capello
umano.Le fibre di carbonio hanno proprietà molto simili
all'asbesto. Ogni intreccio di filamenti di carbonio
costituisce un insieme formato dall'unione di molte
migliaia di filamenti. Un singolo tale filamento ha
sottile forma cilindrica del diametro di 5-8 μm e
consiste quasi esclusivamente di carbonio.
La struttura atomica della fibra di carbonio è simile a
quella della grafite, consistendo in aggregati di atomi
di carbonio a struttura planare (fogli di grafene)
disposti secondo simmetria esagonale regolare. La
differenza consiste nel modo in cui questi fogli sono
interconnessi. La grafite è un materiale cristallino in
cui i fogli sono disposti parallelamente l'uno rispetto
all'altro formando una struttura regolare. I legami
chimici che si instaurano tra i fogli sono relativamente
deboli, conferendo alla grafite la sua caratteristica
delicatezza e fragilità. In funzione della materia prima
utilizzata per produrre la fibra, la fibra di carbonio
può essere turbostratica o grafitica, ovvero possedere
una struttura ibrida in cui sono presenti sia parti
turbostratiche che grafitiche. Nella fibra di carbonio
turbostratica, ovvero con struttura cristallina formata
da piani ciascuno deviato lateralmente rispetto
all'altro, i fogli di atomi di carbonio sono uniti in
modo casuale o ripiegati insieme. Le fibre di carbonio
ottenute dal PAN sono turbostratiche, mentre le fibre di
carbonio derivate dalla mesofase pece sono grafitiche
dopo riscaldamento a temperature superiori a 2200 °C. Le
fibre di carbonio turbostratiche tendono ad avere
maggior carico di rottura, mentre le fibre derivate
dalla mesofase pece sottoposte a trattamento termico
possiedono elevata elasticità (modulo di Young) ed
elevata conducibilità termica.
Usi
La fibra di carbonio è
prevalentemente utilizzata per rinforzare i materiali
compositi, in particolar modo i polimeri plastici. Un
altro utilizzo sfrutta il conferimento di un certo
valore estetico a vari prodotti di consumo.
Sfruttandone le caratteristiche di resistenza e
leggerezza del peso, la fibra di carbonio viene
utilizzata per la produzione delle casse degli orologi e
del quadrante. Nella fabbricazione degli orologi, il
materiale è spesso combinato con un polimero per
aumentarne la resistenza.
Materiali non polimerici possono essere utilizzati anche
in funzione di matrice per le fibre di carbonio. A causa
della formazione di carburi (per esempio il carburo di
alluminio, idrosolubile) e a problematiche legate a
fenomeni di corrosione, l'utilizzo del carbonio in
compositi a matrice metallica è poco sviluppato. Il
carbonio-carbonio (RCC, Reinforced Carbon-Carbon)
consiste in un rinforzo di fibra di carbonio in una
matrice di grafite e viene utilizzato in applicazioni
che richiedono l'esposizione a temperature elevate, come
nel caso degli scudi termici dei veicoli spaziali o dei
freni delle auto di Formula 1. Questo materiale è
utilizzato anche per la filtrazione di gas ad alta
temperatura, come elettrodo a elevata area superficiale
e resistente alla corrosione, e come componente
antistatico.
La fibra di carbonio è utilizzata anche nei recipienti
per gas compressi, inclusi quelli per l'aria compressa.
Molto raramente si usano lastre piane di composito
piegandole a caldo, viene infatti preferita al tecnica
di polimerizzazione delle resine direttamente su uno
stampo, impregnando ogni strato di tela di fibra alla
volta, spesso comprimendo il tutto per migliorare
l'uniformità dello spessore
Industria tessile
In relazione al loro
modulo di elasticità, esistono differenti categorie di
fibre di carbonio: con modulo basso (fino a 200 GPa),
modulo standard (200-250 GPa), modulo intermedio
(250-325 GPa) e modulo elevato (>325 GPa).[6] La
resistenza meccanica dei differenti tipi di filato varia
tra 2-7 GPa. La densità tipica della fibra di carbonio è
1750 kg/m3.
Gli intrecci di filamenti di fibra di carbonio sono
utilizzati in diversi processi, tra i quali spiccano il
rinforzo di materiale plastico, la tessitura dei
filamenti e la pultrusione. Il filato di fibra di
carbonio viene classificato in base alla sua densità
lineare (peso per unità di lunghezza, con 1 g / 1000 m =
1 tex) o in base al numero di filamenti per filato. Per
esempio 200 tex per 3000 filamenti di fibra di carbonio
sono tre volte resistenti rispetto a 1000 fibre di
carbonio, ma anche tre volte più pesanti. Questo filato
può essere utilizzato per creare vari tessuti, il cui
aspetto dipende generalmente dalla densità lineare del
filato e dal tipo di tessitura eseguita. Alcuni tipi di
tessuti comunemente utilizzati sono la saia, il raso e
la tela.
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